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PSICOTERAPIA  

INDIRIZZO UMANISTICO-ESISTENZIALISTA

MODELLO PLURALISTICO INTEGRATO

Premessa

LA RELAZIONE CHE CURA

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La più importante ricerca del secolo sulla psicoterapia è stata effettuata nel ’95 dal Consumer Reports (Rivista dei consumatori statunitensi) su 4000 persone che "negli ultimi tre anni avessero avuto stress o altri problemi emotivi per cui avevano cercato aiuto da una qualsiasi delle seguenti categorie di persone: amici, parenti o un membro della chiesa; un professionista della salute mentale; il medico di famiglia; un gruppo di supporto".

  Tra i RISULTATI è emerso che: nessuna modalità specifica di psicoterapia ha funzionato meglio di un’altra per qualsiasi problema.

Il principale FATTORE COMUNE risiede nella QUALITA' DELLA RELAZIONE, determinata dal clima di accoglienza e fiducia, dalla corrispondenza delle aspettative psicoterapeuta-cliente e dall’alleanza collaborativa motivazionale.

   Le origini dell’approccio Pluralistico Integrato in psicoterapia si ispirano a diverse fonti teoriche e filosofiche (Giusti, Montanari, Montanarella, 1995), tenendo conto dei risultati delle ricerche sui fattori comuni specifici e aspecifici in psicoterapia (Norcross e Arkovitz, 1992).

In questo modello il terapista stabilisce con la persona del cliente un rapporto fiducioso, coinvolgendola attivamente all’interno del processo di cambiamento.

L’evoluzione e il cambiamento avvengono attraverso processi di apprendimento intrinseco volti all’azione, ponendo l’accento sulla motivazione, sull’integrazione intrapersonale e interpersonale e sull’autonomia.

E' un approccio che afferma la dignità e il valore dell’essere umano e sposa l’assunto fondamentale secondo cui le potenzialità individuali definiscono uno schema unico per quella particolare persona.


L’obiettivo terapeutico ultimo è, dunque, lo sviluppo del Sé sulla base di concetti teorici quali:

  • l’autoregolazione dei bisogni sani e dei desideri che inducono a sperimentare consapevolezza e a coltivare i mezzi di comunicazione nella accezione più vasta;

  • l’apprendimento intrinseco, che induce la persona a partecipare al mondo esterno e permette la realizzazione personale nella sua interezza;

  • i rapporti umani che consentono all’individuo di aprirsi un varco verso lo sviluppo del proprio essere.


La terapia che si orienta in senso umanistico abbraccia l’essere umano nella sua interezza.

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Il terapeuta ad orientamento pluralistico integrato è preparato nelle tecniche che la ricerca ha dimostrato essere funzionali per determinate popolazioni di pazienti o in determinate fasi del processo terapeutico.


Incontra e integra diversi pensieri o dottrine, dove questo può rappresentare un’opportunità.

Differenti punti di vista riflettono la molteplicità e la complessità della psiche umana. Le osservazioni cliniche operate nella ricerca, da punti di vista teorici differenti, hanno evidenziato che l’efficacia della terapia (a prescindere dall’orientamento) sia legata ad alcuni fattori specifici della relazione e del rapporto che si instaura in terapia.


Il pluralismo diventa, dunque, uno strumento, un mezzo il cui scopo è integrare diversi punti di vista in un processo che si nutre costantemente nella ricerca di un’integrazione di volta in volta più adeguata ai bisogni del cliente.

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QUALI TEORIE INTEGRA?

  • MODELLO UMANISTICO-ESISTENZIALISTA: LA "TERZA FORZA" IN PSICOLOGIA.

APPROCCIO ESISTENZIALE

  • la vita umana è fatta di scelte, più o meno consapevoli e l'assunzione di responsabilità è il principio più importante per cambiare (Sartre, 1971; Russel, 1978)

  • impossibile separare l'individuo dagli altri e dal mondo, tutti gli uomini dipendono dalle relazioni con gli altri

  • consapevolezza della morte come unico fatto assoluto dell'esistenza. 


PSICOTERAPIA UMANISTICA: L'APPROCCIO CENTRATO SULLA PERSONA (Carl Rogers)
L'essere umano è dotato di un potenziale di crescita ed auto-realizzazione innati che si possono effettivamente realizzare grazie ad un contesto relazionale congruente, caratterizzato da comprensione empatica e accettazione positiva incondizionata da parte degli Altri significativi.

 

TERAPIA della GESTALT (Fritz Perls)

Rielabora in chiave terapeutica il concetto di "figura-sfondo" e il principio della "chiusura delle figure incomplete" della Psicologia della Gestalt.

Imparando a distinguere e riconoscere i  bisogni in figura nel "qui ed ora" l'organismo incontra il suo ambiente e si autoregola mediante un processo di auto-consapevolezza basilare per il cambiamento.
  Il processo terapeutico viene inquadrato proprio come un processo o ciclo di consapevolezza, di fatti in ognuna delle fasi del ciclo (pre-contatto, avvio contatto, contatto pieno, post-contatto) si possono individuare i sei fattori costitutivi della relazione: obiettivi, tecniche, contenuto, dinamiche transferali, resistenze e alleanza, compiti.

Le persone, secondo la Gestalt, raggiungono la maturità quando:

  • hanno reintegrato le parti separate o proiettate in un tutto organizzato, divenendo quello che sono, invece di quello che pensano di "dover" essere;

  • sono capaci di reggersi in autonomia;

  • sono in grado di usare le proprie risorse invece di manipolare altri;

  • si prendono la responsabilità di quello che fanno.

 

TEORIA DELL'ATTACCAMENTO (John Bowlby)

La teoria dell’attaccamento nasce con un esplicito interesse verso i primi anni di vita dell’essere umano e, più in generale, dei mammiferi.

Il più grande sostenitore e studioso di questa teoria è stato sicuramente John Bowlby, considerato uno dei tre o quattro

più grandi psicoanalisti del ventesimo secolo.

Egli sosteneva che “l’attaccamento è parte integrante del comportamento umano dalla culla alla tomba”.

All’inizio della vita l’essere nutriti equivale all’essere amati, il bisogno biologico legato all’alimentazione è presente insieme a un altro bisogno, anch’esso fondamentale, quello di essere amati, nutriti d’amore, di essere desiderati, voluti, accettati per quello che si è.

Il concetto di “base sicura” è stato elaborato da Bowlby nel 1969. La persona fidata, ossia la figura di attaccamento (il caregiver), è quella che “fornisce la sua compagnia assieme a una base sicura da cui operare”.

Lo sviluppo della personalità risente della possibilità o meno di aver sperimentato una solida “base sicura”. Gli effetti nocivi della DEPRIVAZIONE materna, l’importanza del legame tra genitori e figli, il bisogno di una base sicura e il sentimento di attaccamento, il rendersi conto che il lutto ha un corso da seguire e che può essere suddiviso in fasi, tutti questi sono concetti familiari anche a persone molto lontane dal mondo della psicologia e della psicoterapia. Tali concetti, in tutto o in parte, possono essere fatti risalire all’opera di John Bowlby.

Lo STILE di attaccamento che un bambino svilupperà dalla nascita in poi dipende in grande misura dal modo in cui i genitori, o altre figure parentali, lo trattano: sicuro, insicuro ansioso ambivalente, insicuro evitante e disorganizzato.

Egli ha avuto un notevole influsso su un gran numero di discipline specialistiche come la pediatria, la psicologia dello sviluppo, il servizio sociale, la psichiatria.

 

ANALISI TRANSAZIONALE (Eric Berne)

Una corrente della psicologia umanistica che vede il problema come un blocco di crescita potenziale. Permette un'analisi completa della personalità e dei cambiamenti interpersonali. E' anche una filosofia dell'Okness ed utilizza tecniche funzionali ed originali intervenendo più direttamente al livello comportamentale e cognitivo (come il contratto, le ridecisioni del copione esistenziale, ecc.), applicabili in maniera immediata al quotidiano del cliente.

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PSICOTERAPIA SISTEMICA 

L'attenzione al sistema di relazioni familiari in cui la persona è inserita. Il disagio viene visto come espressione del sistema in termini di giochi relazionali, triangolazioni, doppi legami, fase del ciclo di vita, ecc.. 

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PSICOTERAPIA ESPRESSIVA A MEDIAZIONE ARTISTICA

Attività integrate o tecniche provenienti da modelli e metodologie differenti che utilizzino attività espressive non verbali: arti-terapie (arti figurate e sceniche, musica, danza, ecc.).

  L’espressività e l’espressione creativa possono essere considerati canali privilegiati attraverso cui l’uomo nella sua evoluzione ha comunicato contenuti interiori ai propri simili. Non tanto il prodotto “creativo” in termini di valore estetico specifico, quanto e soprattutto di processo attraverso il quale il prodotto prende forma. Così, per esempio, la produzione sonoro-musicale in musicoterapia si rivela come un tramite, un intermediario, grazie al quale l’individuo può riuscire a mostrare qualcosa di più vero di sé ed interagire con l’Altro mantenendo un maggior contatto con se stesso (Benenzon, 2007). 
La relazione d'aiuto così intesa utilizza la creatività, il gioco, il movimento e valorizza la comunicazione analogica e non verbale, con la specifica funzione di promuovere e facilitare un’integrazione di soma e psiche: mente-corpo.

Il terapista incoraggia il paziente ad esprimersi attraverso la creazione di un prodotto, a tradurre le sue emozioni nella lingua del fare.

Attraverso l’espressione creativa mediata da vari mezzi artistici, possono essere evocati pensieri e desideri profondi, antichi e rimossi, da cui può prendere avvio e stimolo il lavoro di esplorazione ed elaborazione in terapia (Giusti, 2003).


Il setting terapeutico guidato da questi principi diviene uno spazio per il gioco e la creatività che favorisce il benessere e stimola un processo ristrutturante e significativo per l’individuo all’interno del contesto socio-relazionale. ​

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EMPOWERMENT 

Un ultimo elemento da considerare, per una descrizione esaustiva del modello è l’importanza che in questo viene data al concetto di empowerment, ereditato e sviluppato dalla psicologia di comunità.
Il processo di empowerment è strettamente legato in una relazione causale alla qualità della vita e al benessere dell’individuo all’interno del proprio ambiente.

Concetti e tecniche dei diversi approcci sono integrati in maniera dinamica, rispettando, secondo un principio di congruenza, l’unicità della persona-terapeuta con le proprie caratteristiche di personalità, modalità relazionali, comunicative ed espressive (Giusti e Proietti, 1995).

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CENNI BIBLIOGRAFICI

Benenzon R.O., V. H. de Gainza, G. Wagner (1998). La nuova musicoterapia. Il Minotauro Ed., Collana Phoenix.

Berne E. (1971), Analisi transazionale e psicoterapia, Astrolabio-Ubaldini Ed., Roma. 

Beutler E. (1987). Attitude similarity in marital therapy. Journal of Counselling and Clinical Psychology, 37.Clarkson P. (1993). On psychoterapy, Whurr Publishers, London.

Bowlby J., (1988). Una base sicura. Raffaello Cortina, Milano.

Giusti E., Montanari C., Montanarella G., (1995). Manuale di Psicoterapia Integrata. Franco Angeli, Milano,
Giusti E. (1997). Psicoterapie: denominatori comuni. Epistemologia della clinica qualitativa. Franco Angeli, Milano.

Giusti E., Piombo I. (2003). Arte, terapie e counseling espressivo. Sovera Ed.

Roth A., Fonagy P. (1996). What works for whom? A critical review of psychoterapy research. Guilford Press, New York.

Norcross J.C. , Arkowitz H. (1992). The evolution and current status of psychotherapy integration. In Dryden W., Integrative and eclectic therapy, a handbook, Open University Press, Buckingham.

Rogers C. (1951). Client-centered therapy, Houghton Mifflin, Boston.

Russell J.P. (1978). Sartre, therapy and expanding the concept of responsability, The American Journal of Psychoanalysis, 38.

Perls F. (1974). Gestalt Therapy verbatim. New York: Bantam Books.

Samuels (1997). Pluralism and future of psychoterapy. In S. Palmer & V. Varma (ed.). The future of counselling and psychoterapy. Sage, London.

Sartre J.P. (1971). Being and nothing, Bantam, New York.

DR. SARA TILLI

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STUDIO di PSICOTERAPIA
Dr. Sara Tilli 
Vicolo di Villa Berta, 22, 00181 Roma RM, Italy

©2020 di Sara Tilli

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